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Lo swing saudita

L’Arabia Saudita si è comprata il golf mondiale. Il principe Mohammed bin Salman, attraverso PIF, Public Investment Fund, il fondo sovrano saudita, ha investito 2 miliardi di dollari nella creazione di LIV, circuito mondiale alternativo al PGA

L’Arabia Saudita si è comprata il golf mondiale. Il principe Mohammed bin Salman, attraverso PIF, Public Investment Fund, il fondo sovrano saudita, ha investito 2 miliardi di dollari nella creazione di LIV, circuito mondiale alternativo al PGA, dove LIV sta per il numero romano 54, come le buche, rispetto al par tradizionale da 72. Partecipano 48 giocatori suddivisi in 12 squadre da 4, il round dura 5 ore, i golfisti finiscono di giocare nello stesso momento su buche diverse e le sfide avvengono su campi più piccoli, velocizzando il gioco e rendendolo più divertente per gli spettatori, sia quelli in presenza che quelli televisivi, anche se le grandi piattaforme sono ancora legate al PGA Tour.

Meno tempo, meno partite, più spettacolo e più soldi. Da questo punto di vista, almeno sulla carta, il fondo saudita, che in questi anni sta investendo forte sullo sport, dall’automobilismo al calcio, segue le direttrici futuribili, per ‘vendere’ lo sport televisivo e non alle nuove generazioni e al loro livello di attenzione; nel calcio, per esempio, si è parlato di distribuire gli highlights piuttosto che le partite per intero, partite da 30 minuti a tempo di gioco effettivo, piuttosto che gli attuali 45.

Il LIV prevede 8 tappe – 5 negli Stati Uniti, una nel Regno Unito, una in Thailandia e una in Arabia Saudita – con un montepremi di 25 milioni di dollari ciascuna, 50 per l’ultima. Il vincitore si aggiudica 4 milioni di dollari e il resto è suddiviso con gli altri golfisti, con l’ultimo classificato che prende 120mila dollari. Un confronto? L’US Masters ha un montepremi di 15 milioni, di cui 3 al vincitore e niente agli altri 39 giocatori.

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Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.