focus_2Monografia

Paesi Baschi e Algeria, squadre che lottano

A volte una squadra di calcio è stata uno strumento di lotta e di propaganda politica. Ecco l'esempio di Euskadi e dell'Algeria

Non hanno mai imbracciato un’arma, ma hanno combattuto facendo quello che sapevano fare, cioè giocare a calcio. In alcuni conflitti del XX secolo il pallone, per la sua popolarità e per la sua diffusione, è stato un modo per portare avanti la propria lotta. Eccone due esempi.

Paesi Baschi, calcio e identità Nella prima metà degli anni Trenta, sul crepuscolo del Regno di Alfonso XIII e l’inizio della Seconda Repubblica sono sempre più forti le spinte autonomistiche. Tra gli strumenti per affermare la propria identità anche lo sport. Nei Paesi Baschi, come in Catalogna e come in Galizia, nascono delle selezioni regionali. Quella di Euskadi, che aveva già debuttato negli anni Dieci come Selección Norte, raccoglie molti dei migliori calciatori della Nazionale spagnola, come Isidro Langara, che tra il 1933 e il 1936 sarà il capocannoniere della neonata Primera División. Una popolarità e una competitività alta, quello del calcio basco, con i club di Euskadi, Athletic Bilbao su tutti che dominano il fútbol che inducono le autorità locali a usare il pallone nel momento più buio della storia recente di Spagna, quando il Paese è insanguinato dalla Guerra Civile iniziata con l’alzamiento delle truppe di Francisco Franco. 

Le prove generali

Roberto Brambilla
È nato a Sesto San Giovanni, quando era ancora (per poco) la Stalingrado d'Italia. Ha scritto di sport e temi sociali per il web e per la carta. Ama la Storia e le storie. Al mattino insegna ai ragazzi, al pomeriggio sogna Berlino (Est).