Gli anni Ottanta, per il calcio inglese, hanno indiscutibilmente rappresentato uno spartiacque. Non si parla dell’aspetto sportivo, in questo caso, ma della pubblica sicurezza: i quarant’anni della strage dell’Heysel ci invitano, e in qualche modo ci costringono, a guardare Oltremanica, perché è là, ed è a quel periodo, che risalgono gli schemi tuttora alla base delle leggi che riguardano l’ordine pubblico in materia di eventi sportivi. L’Heysel, certo, ma attenzione: quattro anni dopo il 29 maggio 1985, ovvero il 15 aprile 1989, fu il disastro di Hillsborough, quando 96 persone morirono allo stadio di Sheffield in occasione di una semifinale di FA Cup tra Nottingham Forest e Liverpool, a cambiare tutto.
Serve, allora, andare con ordine, perché Heysel e Hillsborough ebbero effetti diversi, la cui combinazione portò appunto agli schemi di quello che fuori dalla Gran Bretagna è stato definito (e poi troppo spesso frainteso) il “modello inglese”, che si basa sul Football Spectators Act del 1989 (in era Thatcher) e sulle successive modificazioni introdotte dopo il Taylor Report con il Football Offences Act del 1991 (governo Major), il Crime and Disorder Act e il Football Offences and Disorder Act del 1998 e del 1999, e il Violent Crime Reduction Act 2006 (era Blair). Ora, quando si parla dell’Heysel, vale comunque la pena ricordare che gran parte dei cambiamenti, appunto, avvennero dopo Hillsborough, e questo nonostante, come ricordò un articolo del 2020 di Simon Burton sul Guardian, i problemi della violenza hooligan del calcio inglese fos…