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La situazione in Italia: norme e precedenti

L’avvocato Federico Venturi Ferriolo, Partner – Co Head of Sports presso LCA Studio Legale, di Milano, spiega il quadro normativo di FIGC, UEFA e FIFA contro le multiproprietà

In principio è stato Maurizio Zamparini, il quale controllava Mestre e Venezia, entrambe in C2, poi diventate un’unica società sotto la sua presidenza. Era il 1987, poi è arrivato Luciano Gaucci che andava dal Perugia, serie A, al Catania, B, a Viterbese e Sambenedettese in C. Nel processo Parmalat, la cui vicenda calcistica approfondiamo nell’altro focus, Calisto Tanzi, tra le altre cose, fu accusato di avere dato 16,7 milioni di euro all’Hellas Verona di Giambattista Pastorello come socio occulto. Franco Sensi, già patron del Foggia, è stato proprietario di Roma e Palermo, società venduta poi al solito Zamparini. Che, come ha ricostruito Benedetto Giardina su l’Ultimo Uomo, per cercare di evitare la condanna nel processo penale del fallimento dell’U.S. Città di Palermo aveva venduto il club allo Sport Capital Group, secondo i magistrati una specie di trust, riconducibile al fondo maltese Abalone, per non risultare come proprietario. Nel 2019 Zamparini è stato messo agli arresti domiciliari con le accuse di falso in bilancio e autoriciclaggio; nel 2020 è stato rinviato a giudizio e quando è morto il processo era ancora in corso.

Non lo diciamo noi ma la storia del calcio italiano: le multiproprietà sono state tollerate, sottovalutandone le conseguenze sulla regolarità dei campionati e sulla trasparenza dell’intero movimento. Qualcuno potrebbe dire che nel calcio italiano ci sono tanti altri mali, vero, ma qui (inteso come monografia) ci occupiamo delle multiproprietà.

L’articolo 16 BIS del NOIF «Partecipazioni societarie», al comma 2 recita: «Ai fini di cui al comma 1, un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali». Nelle «Disposizioni transitorie» dello stesso si legge: «A. I soggetti che, all’entrata in vigore della presente norma, si trovino in una situazione di cui al comma 2, hanno l’obbligo di darn…

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.