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Epica etica etnica pathos

Non è ancora il momento di recitare il de profundis per quello che, un tempo, in Italia era lo sport popolare per eccellenza. Perché il ciclismo esplora ancora grandezza e dolore come pochi altri

I’n rivan mai, non arrivano mai. L’ho sentito dire più volte qualche settimana fa, quando il Giro d’Italia è passato dalle mie parti (pianura, strade, fossi, gruppo compatto: 38 secondi ed è tutto finito), da astanti sul cui interesse per il ciclismo non avrei scommesso nulla. Eppure erano lì da qualche ora. I’n rivan mai. Traducetela nella lingua o nel dialetto che conoscete, infarcitela di inflessioni più o meno spurie, piazzatela in pianura sotto il sole o sulle rampe di qualche salita: è la frase classica del bordo strada, quando si attendono i ciclisti – nelle corse a tappe, soprattutto – stando nemmeno troppo attenti al cronoprogramma, perché bisogna innanzitutto accaparrarsi i posti migliori, e armarsi di pazienza, sbuffando qua e là. 

Posti migliori che sono gratuiti, perché il ciclismo è sport popolare per davvero e il popolo, per i grandi eventi, paga solamente il sacrificio dell’attesa, che poi era la stessa cantata anche da Paolo Conte, lì che aspettava Bartali, in attesa che quel «naso triste da italiano allegro» spuntasse dalla curva. 

E, almeno in Italia è gratis (free, per dirla in maniera più tecnica ma meno genuina) anche a livello di fruizione televisiva ed è questo, forse, che aiuta a tenerlo in vita in maniera non artificiale perché, al netto dell’epifania di un nuovo leader emotivo – come lo fu l’iconico Pantani, o quantomeno vincente come lo è stato recentemente Vincenzo Nibali –, la presenza sullo schermo se non altro non ferma un ricambio generazionale comunque difficile.

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.