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L’orgoglio (ferito) dei tifosi

Orgoglio Amaranto è il comitato dei tifosi dell’S.S. Arezzo che ha più di dieci anni di vita e che detiene l’uno per cento della società. Tra varie difficoltà, una delle esperienze più longeve in Italia

Tra i trust calcistici italiani Orgoglio Amaranto, OA, ha un posto di rilievo perché ha più di dieci anni di vita, dall’inizio ha posseduto una piccola quota societaria e per un periodo è stato rappresentato anche nel cda dell’S.S. Arezzo; tra i pochissimi trust italiani, forse l’unico, ad avere un pedigree del genere. Attualmente detiene l’1 per cento ed è passato da momenti sportivi drammatici per la squadra e la città, che ha rischiato di perdere il proprio club. Tra mille difficoltà, nei rapporti con i tifosi, i cittadini, le istituzioni e le varie proprietà, OA propone un modello di calcio sostenibile, in quell’elastico tra teoria e pratica di difficile equilibrio, e l’idea di un tifo e un tifoso consapevole. Alla sua presidenza si sono succeduti: Paolo Zoeddu, imprenditore, classe ’69, dalla nascita di Orgoglio Amaranto, 2010, al 2011; Roberto Cucciniello, libero professionista, classe ’66, dal 2011 al 2017; Duccio Borselli, imprenditore, classe ’69, dal 3 luglio 2017 al settembre 2018; Marco Amatucci, avvocato, classe ’65, da ottobre 2018 a gennaio 2019; Stefano Farsetti, artigiano orafo, classe ’68, da gennaio 2019 a marzo 2022, e Daniele Farsetti, imprenditore, classe ’70, attualmente in carica. Da Borselli, Cucciniello, Daniele e Stefano Farsetti ci siamo fatti spiegare onori, oneri, filosofia e obiettivi realistici di un trust di tifosi.

Cos’è un trust di tifosi?

Cucciniello
«Un’associazione. Un insieme di persone che partecipa attivamente alla vita di una società sportiva, per la quale tifa. Ci sono vari tipi di esperienze in questo senso, come le cooperative, mentre Orgoglio Amaranto (OA) si è costituito in comitato e di quelli presenti in Italia nessuno si è strutturato in maniera più complessa».

Cos’è Orgoglio Amaranto?

D. Farsetti
«Oggi è un’associazione di tifosi e appassionati che si spende per far sì che il proprio club abbia non solo un modello economico sostenibile ma anche comportamentale, secondo determinati principi, cercando di influenzarne l’attività. Con una differenza importante: in altri Paesi questo accade da tempo sotto varie forme, in Italia, invece, i trust sono nati tutti in seguito al fallimento, economico, dei club di riferimento, scatenando la voglia di fare qualcosa per rimediare».

Com’è nato e perché?

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.