Tackle

Foul! Di fischi, gesti plateali e altre amenità

Ci sono tutta una serie di gesti con cui, nelle rumorosissime arene NBA, arbitri di campo e di tavolo comunicano, anche se l’arbitro comunica vocalmente la sanzione fischiata al tavolo dove viene messa a referto

di Roberto Gennari

29 gennaio 2023, TD Garden, arena di casa dei Boston Celtics. In scena la sfida più sentita dell’intera NBA, quella tra i padroni di casa e i Los Angeles Lakers. Le due squadre più titolate della Lega, una sorta di Clásico in salsa cestistica, con una quantità sterminata di livelli di lettura. Per dare una vaga idea di quanto sentita sia questa rivalità tra le due squadre, nel 1982, durante l’ultima partita di una serie playoff combattutissima tra i Boston Celtics e i Philadelphia 76ers, quando divenne evidente dal punteggio che i Celtics non avrebbero passato il turno (e quindi non avrebbero sfidato gli arcirivali di Los Angeles in finale NBA) dagli spalti i tifosi biancoverdi cominciarono a cantare, rivolgendosi ai giocatori avversari, «Beat L.A.» («Battete Los Angeles»).

Anche oggi che non è esattamente una sfida al vertice, nel senso che Boston è la miglior squadra della Lega per rapporto vinte-perse, mentre Los Angeles sta lottando per agguantare uno strapuntino nei playoff, non si può comunque dire che sia una partita banale o poco sentita. E infatti, al TD Garden, la differenza di valori non è così evidente: quando mancano 4.1 secondi alla sirena finale il punteggio è sul 105-105 e la palla è in mano ai Lakers.

Come sempre accade in questi casi, l’ultima azione della partita viene gestita dalla superstar della squadra, nella fattispecie LeBron James. Il numero 23 dei Lakers va dentro l’area per appoggiare a canestro, e Jayson Tatum, da molti individuato come un suo possibile “successore”, commette un fallo abbastanza plateale nel tentativo di stopparlo, colpendogli il braccio con una manata. James sbaglia l’appoggio, l’arbitro Eric Lewis, appostato sotto cane…