focus_2Monografia

La guerra dei mondi

La Coppa Intercontinentale, FIFA, torna quest’anno sotto mentite spoglie. Storia di una competizione che, a modo suo, racconta l’evoluzione del calcio

A dicembre si giocherà la prima edizione della Coppa Intercontinentale, FIFA, del terzo millennio. Dopo le quarantatré edizioni del torneo, dal 1960 al 2004, non disputato nel 1975 e nel 1978, sostituito dalla Coppa del mondo per club FIFA – una prima edizione ‘pirata’ nel 2000, saltata quella del 2001, poi a regime dal 2005 –, si ripartirà con la ‘vecchia’ denominazione e sei squadre partecipanti, ovvero le vincitrici delle rispettive Champions continentali: un primo turno, un secondo turno, i playoff e la finale, alla quale la vincitrice della Champions League UEFA è ammessa di diritto, per un totale di cinque partite. Con l’implicito – non sappiamo dire quanto sportivamente ed eticamente corretto – riconoscimento della superiorità del calcio europeo declinata con l’accesso diretto alla finale dovuto al blasone e non al merito (vi ricorda qualcosa?!), senza conoscere ancora il Paese ospitante.

Intanto la Coppa del mondo per club FIFA giocherà nel 2025 la sua prima edizione della nuova formula quadriennale, negli Stati Uniti dal 15 giugno al 13 luglio, con trentadue squadre partecipanti; di cui dodici UEFA e sei CONMEBOL. Chi pensava che questa manifestazione avrebbe spazzato via l’altra si è sbagliato di grosso, perché la guerra tra UEFA e FIFA, dati per certi Europeo e Mondiale, si è spostata da tempo sui club e nessuno vuole abbandonare le proprie posizioni occupando tutti gli slot disponibili: Champions League più grande, Coppa del mondo per club mastodontica, mantenimento del trofeo Intercontinentale, in attesa delle scelte future degli altri continenti che, per adesso, stanno a guardare.

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.