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I Mondiali per club e l’evoluzione della specie

Organizzare una competizione globale a livello di club è diventata una consuetudine per molti sport di squadra. Ecco come funzionano i Mondiali per club

Un torneo per designare la migliore squadra del mondo. Se a livello di selezioni nazionali organizzare una competizione che riunisca le formazioni più forti a livello globale è stata un’esigenza antica, nata quasi un secolo fa, per i club la volontà di creare una rassegna mondiale è arrivata molto più tardi, anche per il divario economico, organizzativo e tecnico presente tra i diversi continenti. Ora però diversi sport di squadra hanno creato il loro Mondiale per club. Ecco come funziona.

Basket, un Mondiale che sa di Intercontinentale La pallacanestro ha pensato a una competizione globale per club a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, nel 1966. Inizialmente le squadre invitate erano solo quelle europee, sudamericane e nordamericane, senza le franchigie NBA, sostituite da formazioni semiprofessionistiche o delle leghe minori USA. Dal 1975 per la prima volta sono coinvolte compagini africane, i centrafricani della Hit Tresor SC, dal 1981 asiatiche (i cinesi del Bayi Rockets) e oceaniche (gli australiani del St.Kilda Saints). La competizione, denominata Coppa Intercontinentale, è proseguita, con un’interruzione tra il 1987 e il 1995, fino al 1996 con formule diverse: final four, gironi all’italiana e anche serie articolate su tre gare. Nel 2013 la FIBA ha scelto di rilanciare la competizione con una partita tra l’Olympiacos e i campioni del Sudamerica del Barueri che poi è diventata una final four, dove partecipano i vincitori della Champions League europea, di que…

Roberto Brambilla
È nato a Sesto San Giovanni, quando era ancora (per poco) la Stalingrado d'Italia. Ha scritto di sport e temi sociali per il web e per la carta. Ama la Storia e le storie. Al mattino insegna ai ragazzi, al pomeriggio sogna Berlino (Est).