Dopo tre mesi di sospensione per positività al clostebol, Jannik Sinner è tornato in campo al Masters 1000 di Roma. Il suo ritorno non è stato solo una rinascita sportiva, ma anche un passaggio simbolico nella sua maturazione come uomo, atleta e leader del movimento tennistico mondiale. Sinner ha scontato una squalifica di tre mesi dovuta alla presenza di clostebol, un anabolizzante proibito, nel suo organismo. La dinamica si è rivelata quanto mai insolita: il suo fisioterapista, utilizzando una crema contenente la sostanza senza l’uso di guanti, ha causato una contaminazione transdermica. Una colpa tecnica, più che morale. In accordo con la WADA, Jannik ha accettato la sanzione senza ricorrere in appello, mostrando senso di responsabilità e grande compostezza pubblica.
Al suo rientro al Foro Italico, fino alla finale persa contro Alcaraz, ha allungato la sua striscia di vittorie consecutive. Una prestazione che ha subito fugato i dubbi sul suo stato di forma e che ha mostrato un atleta determina…