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La ‘normalità’: differenza tra insider e outsider

Nello sport è universalmente, e genericamente, considerato doping l’utilizzo della ‘farmacia’ al fine di alterare la performance degli atleti. Più in dettaglio: deve essere considerato doping l’uso di una sostanza illecita – o di una pratica medica – non a scopo terapeutico, ma al fine di migliorare la propria efficienza psico-fisica

di Guglielmo De Feis

Pochi giorni fa, l’ex grande campione di ciclismo Mario Cipollini, parlando dal prestigioso palco del Giro d’Italia, ha creato scompiglio nel dibattito culturale sportivo affermando che il ciclismo italiano deve ritrovare un ruolo di primo piano, simile a quello che aveva in passato – e su questo siamo tutti d’accordo –, ma lo ha fatto citando come esempi di eccellenza i due ‘scienziati’ Francesco Conconi e Michele Ferrari. La stranezza è che si tratta di due medici squalificati per l’utilizzo di pratiche dopanti su atleti di varie discipline, con il primo salvato dalla prescrizione, ma il secondo addirittura radiato.

Per Cipollini, i due medici italiani sarebbero gli inventori del ciclismo moderno avendo introdotto al suo interno ‘la matematica’ con l’uso razionale dei dati.

Sotto il profilo culturale è interessante notare che un insider del ciclismo come Mario Cipollini non solo non abbia avuto difficoltà a parlare di due squalificati per doping, ma addirittura li abbia considerati, senza mezzi termini, un esempio di modernità ed efficienza. 

Qualunque outsider culturale – e sotto questo punto di vista, lo sono sia tutti coloro che non seguono il ciclismo sia tutti quelli che semplicemente non lo praticano – valuta il ricorso alla ‘farmacia’ prevalentemente sotto il profilo legale (e lo considera una truffa) mentre ne sottovaluta l’aspetto medico-scientifico, pur considerandolo genericamente in modo negativo.

L’insider del ciclismo parte da un presupposto completamente diverso. L’aspetto preponderante è quello scientifico (non necessariamente quindi lo percepisce come doping) mentr…