Monografia

Dead clubs society

Esistono storie di successo sul campo scomparse per motivi economici, finanziari, giudiziari, politici, ma quasi mai sportivi, pur avendo vinto scudetti, coppe e l’affetto del pubblico

Nel settembre del 1989, nei cinema d’Italia uscì un film destinato ad una grande fortuna commerciale e, soprattutto, a un Oscar per la migliore sceneggiatura originale: L’attimo fuggente. Il regista era Peter Weir e il film consacrò Robin Williams, che ottenne per l’interpretazione del professor John Keating la seconda nomination quale miglior attore protagonista (la prima, nel 1987, l’aveva ottenuta per Good morning, Vietnam). Ora, per la consuetudine italiana di non rispettare i titoli originali, soprattutto se poco intelligibili per il pubblico medio, sui nostri schermi è di fatto andata perduta la suggestione del titolo originale: Dead poets society, ovvero la setta dei poeti estinti. Ecco, è proprio mutuando quell’idea che nascono sia il titolo che l’idea alla base di questa monografia, peraltro mutuata da un ebook pubblicato nel 2020 da Bradipolibri: capire come mai storie agonistiche più o meno di successo possano scomparire quasi di punto in bianco. Quel libro però si occupava di calcio internazionale, qui invece ci interessa l’Italia delle altre discipline di squadra. Come dicono pateticamente quelli che amano i social, vi sblocchiamo qualche ricordo, ragionando anche sul perché.

Guai economici, finanziari, giudiziari, politici, quasi mai sportivi in senso stretto: quando un club si spegne, accade perché lo sport mostra in modo plastico e drammatico come il campo rappresenti solo una minima parte – sebbene si tratti della più evidente e dell’unica che interessa davvero agli appassionati puri – di un sistema molto più complesso. Un aspetto destinato a essere assai rilevante soprattutto quando un club diventa veicolo di promozione, propaganda o di affari di una determinata persona o di una particolare azienda. Scompaiono, a volte rinascono come riconosciute eredi dei club storici, altre, semplicemente, chiudono i battenti lasciando orfani i tifosi e appassionati. Succede a tutte le latitudini, ogni anno, e se qualche settimana fa, per esempio, il basket italiano maschile ha visto il ritiro a stagione in corso della Kleb Ferrara (A2) ed è tutto da capire se e come la pallacanestro ripartirà in città, destini simili sono accaduti anche a realtà che hanno vinto scudetti e trofei…

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.