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Alchimia Setterosa

Più forza mentale che talento, più personalità, più voglia di vincere: sono queste alcune caratteristiche fondamentali per creare una squadra vincente

In tutti gli sport di squadra è la domanda dalle cento pistole: come si costruisce un gruppo vincente? Quanto è scienza, formazione, preparazione e quanto alchimia tra le personalità dei diversi atleti e atlete? The SpoRt Light ha cercato di capirlo con Aurora Pucciosport performance coach, con un passato da giocatrice, allenatrice e arbitra di softball e una passione per gli aspetti mentali e i dettagli che incidono sulla prestazione. Dove è facile misurare gli allenamenti fisici ma difficile comprendere questioni astratte come la motivazione e la mentalità. Fondamentale, in questo senso, il libro Setterosa – Come le donne vincono in squadra, con la prefazione della ‘nostra’ Antonella Bellutti, che racconta la storia leggendaria dell’unica squadra femminile al momento ad aver vinto i Giochi Olimpici insieme con quattro Europei e due Mondiali.

Come nasce nello sport un gruppo vincente?
«Con il tempo, la pazienza e tanta volontà da parte di tutti i componenti, la volontà di puntare a un obiettivo comune, cosa mai scontata. Quando pratichi sport individuali è più semplice. Ma quando fai parte di una squadra accade che ogni singolo atleta ha anche degli obiettivi personali, che possono creare disallineamento e divergenze all’interno. In questo caso la gestione diventa complessa. Occorre far convergere il tutto verso una direzione condivisa da ogni membro, dove le aspettative del singolo viaggiano in parallelo con quelle della squadra».

Ci sono differenze tra un gruppo maschile e uno femminile o i meccanismi sono identici?
«Tralasciando la parte fisica, in generale le dinamiche in squadra sono le stesse con alcune differenze che ho avuto modo di apprendere quando ho allenato una squadra mista di softball. Differenze che si basano sostanzialmente sul modo differente di approcciare e reagire alle situazioni. Ad ese…

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.