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Giordania, Kuwait, Malesia e Qatar. Sono questi i Paesi nei quali la Palestina ha giocato e giocherà le partite di qualificazione al Mondiale del 2026. La nazionale palestinese, lo scorso 25 marzo, ha ottenuto una storica vittoria in rimonta contro l’Iraq (2-1), grazie alle reti Abou Ali e Mahajneh, vittoria che l’ha rilanciata nella corsa alla quarta fase delle qualificazioni dell’AFC; decisive saranno le partite di giugno contro Kuwait e Oman, l’avversario da rimontare.
La Palestina all’inizio del percorso di qualificazione avrebbe voluto giocare in Cisgiordania, ma con il conflitto in corso non è stato possibile, anche se è difficile stabilire quando in Medio Oriente ci sia stata la pace dal dopoguerra a oggi, perché l’impressione è che le guerre, intese nel senso classico del termine, si siano alternate a periodi di tensioni più o meno forti.
Una nazionale che raccoglie per la maggior parte calciatori che giocano all’estero e pochissimi in Palestina, anche per ovvi motivi, e che sogna di qualificarsi per la prima volta nella storia al Mondiale, considerando che la prima in Coppa d’Asia è stata nel 2015, con gli ottavi di finale raggiunti solamente nel 2023.