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Le coppe dei vicini son sempre più belle

La Coppa Italia non sarà mai come l’FA Cup che fa della tradizione il suo valore fondante, né come la Coppa di Francia che sa regalare storie di calcio popolare, ma nemmeno come quella di Germania, che sembra uscita da un film della Marvel, o quella del Re di Spagna, che vive delle rivalità regionali e negli ultimi anni del Clasico per eccellenza, tra Barcellona e Real Madrid

Si dice che si è ciò che siamo e non ciò che pensiamo di essere in relazione agli altri. Ci decliniamo per ciò che facciamo e non per ciò che evitiamo di fare. Vale anche per le cose? Forse. In verità la Coppa Italia è ciò che è perché maltrattata in patria, non solo dalla governance del nostro calcio ma pure dai tifosi, continuamente sottoposta al confronto, spesso impietoso, con le manifestazioni sorelle dei massimi movimenti europei: Francia, Germania, Inghilterra e Spagna. A dirla tutta è diventata una noiosa tiritera molto italica: ma quanto sono organizzati all’estero, ma quanto è bello il loro trofeo, ma guarda le piccole che imprese che fanno, ma vedi il pubblico come partecipa. E allora guardiamo un po’ più da vicino le coppe degli altri per capire quali sono le differenze con la nostra.

Partiamo dai numeri che, se non raccontano tutto, certamente qualcosa spiegano. È, infatti, interessante notare come la FA Cup inglese sia stata vinta da 44 squadra diverse, la Coppa di Francia da 33, la Coppa di Germania (DFB-Pokal) da 25, la Coppa Italia da 16 e quella di Spagna, denominata Coppa del Re, 14. La Coppa di Spagna, a ben guardare, è anche la più elitista con il Barcellona che vanta 31 vittorie, l’Athletic B…

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.