focus_1Monografia

Ultima scommessa?

56 arresti, 104 tesserati rinviati a giudizio, un enorme clamore mediatico. Tutto nasce da un vecchio Cremonese-Paganese. Ma com'è andata a finire?

È una storia che inizia dodici anni fa, quella che dà il la all’inchiesta Last Bet. Con il passare del tempo, i rivoli dei diversi filoni di indagine, le fasi dei processi della giustizia sportiva e di quella ordinaria e i rispettivi giudizi, ormai tutto è finito in una nebulosa dalla quale ciò che viene dato in pasto al pubblico – quello che allora venne solleticato dal giustizialismo di processi neppure iniziati, come sempre accade per ciò che riguarda il calcio – spesso non è nemmeno la realtà dei fatti, semplificando al massimo aspetti sui quali, tanto, in pochi hanno ancora interesse ad andare a fondo. Così ecco prescrizioni che diventano assoluzioni, assoluzioni sbandierate al vento come complete ma si riferiscono magari solo a un fatto specifico, racconti in cui ognuno sceglie la sua verità, fatti acclarati per i quali mancano i colpevoli. Uno, in questo senso, è particolarmente significativo, ed è proprio relativo alla partita da cui tutto cominciò.

Il sasso lanciato in Procura, quello dal quale sarebbero usciti nomi eccellenti e gruppi dai nomi suggestivi (“i bolognesi”, “gli zingari”, “il gruppo di Singapore”) risale al 14 novembre 2010, Lega Pro Prima Divisione, quando allo Zini di Cremona si gioca Cremonese-Paganese, sfida valida per il tredicesimo turno del girone A. Vincono 2-0 i grigiorossi, segnano Musetti e Miramontes nel primo tempo. Nei servizi delle tv locali, quel giorno, sembra una partita come le altre.

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.