Stielike

Stielike #54 – Scommesse, figli, otto

L'INTERVENTO DEL 21 MARZO DEL NOSTRO LIBERO

Scommesse Centottantadue tennisti coinvolti sotto il 200° posto nel ranking ATP, 376 partite truccate e 1.671 conti aperti da parte di un’organizzazione criminale che farebbe capo a Grigor Sargsyan, soprannominato “Maestro”. Il processo a un sistema di scommesse e partite truccate, che L’Equipe ha definito tentacolare, è iniziato lo scorso 17 marzo a Oudenaarde, nelle Fiandre Orientali, ed è scaturito da un’inchiesta partita nel 2015 quando la Gaming Commission, regolatore belga del settore, ha ricevuto diverse segnalazioni da vari operatori. Le partite contestate, giocate tra il febbraio 2014 e il giugno 2018, sono quelle della seconda e terza fascia del tennis professionistico, quelle senza copertura mediatica. L’obiettivo dell’organizzazione criminale era quello di garantire il risultato delle partite e i punteggi intermedi. Non è la prima volta che si parla di scommesse clandestine nel tennis che coinvolgono gli atleti. Al tema noi abbiamo dedicato l’ultima monografia e la sensazione è che proprio nello sport meno seguito si nasconda il peggio.

Figli Mateo Retegui, attaccante nato in Argentina e pronto al debutto della Nazionale di Mancini, è italiano a tutti gli effetti per la nostra burocrazia, dove la cittadinanza si ottiene ius sanguinis. Ragionare su quanto sia o si senta italiano, in questo senso, è totalmente inutile. Piuttosto è opportuno ricordare che Willy Gnonto, pur essendo nato a Verbania e cresciuto a Baveno, italiano per la burocrazia lo è diventato a sei anni, e solo perché papà Boris, originario della Costa d’Avorio come la mamma, cittadino italiano lo è diventato dopo diciassette nel nostro Paese. E gli è anche andata bene, perché quanti di noi conoscono bambini e ragazzi, amici dei nostri figli, nati in Italia, che frequentano le scuole (e le società sportive) qui e parlano solo l’italiano, ma italiani non sono per lo Stato, essendo nati da cittadini stranieri che necessitano di permesso di soggiorno, almeno sino a quando non lo diventa almeno uno dei genitori o quando (e nemmeno automaticamente) non c…