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Abissi

Da Enzo Maiorca ad Alessia Zecchini, passando per Umberto Pellizzari: l’apnea profonda parla italiano

Il sub si immerge per guardare, l’apneista per guardarsi dentro. L’apnea profonda è uno degli sport estremi decisamente più affascinanti, dove più che la velocità può la lentezza, più che l’adrenalina la concentrazione, dove il silenzio e il buio la fanno da padroni e la paura non ha cittadinanza, perché altrimenti sarebbe impossibile scendere negli abissi del mare, soli con sé stessi, la propria capacità polmonare, continuamente allenata, la voglia di misurarsi e, magari, battere un nuovo record.

L’apnea può essere statica, dinamica e profonda. Attività sportive che rispondono alla FIPSAS – Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquea – e che a livello internazionale sono gestite dal CMAS e riconosciute dal CIO; a Parigi 2024 dovrebbero essere inserite tra gli sport dimostrativi, fuori dal medagliere.

In Italia sono soprattutto tre i nomi di questo sport: Enzo (Vincenzo) Maiorca, Umberto Pellizzari e Alessia Zecchini; con il secondo che ha fatto da trait d’union dalla prima all’ultima generazione.

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