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Contro lo ius soli sportivo

Rovesciamo i termini: la legge sullo Ius soli sportivo non avrebbe nemmeno ragione d’esistere se ci fosse una legge sulla cittadinanza degna di un paese civile

Nelle intenzioni il pezzo di oggi di A Gamba Tesa sarebbe dovuto essere una presentazione del Mondiale di cricket maschile che cominciano oggi in India e che rappresenteranno un’importante vetrina per il governo di Narendra Modi (non a caso la finale si giocherà al Narendra Modi Stadium!). Poi però le polemiche nostrane hanno rivolto altrove la mia attenzione. Se qualcuno fosse comunque interessato al Mondiale del secondo sport di squadra più popolare al mondo può recuperare la diretta fatta lunedì 2 ottobre sul canale YouTube di “A Gamba Tesa” a questo link.

di Nicola Sbetti

Le difficoltà di tesseramento per ragazzine e ragazzini stranieri nati o cresciuti nel nostro paese denunciate dalla società reggiana Progetto Aurora hanno fatto tornare in auge il tema dello ius soli sportivo. Non mi interessa qui entrare nel dettaglio della vicenda anche perché non sono un giurista, non ho potuto approfondirla quanto avrei voluto e già in molti, tra cui lo stesso Lorenzo Longhi, ne hanno scritto.

Il dibattito emerso mi permette però di tornare su alcune riflessioni fatte in passato e mai messe adeguatamente per iscritto su una legge che, pur essendo un presidio di civiltà in un ambito rilevante per la vita umana come lo sport, ha la forma e la caratteristica di una foglia di fico.

Lo ius soli è diventato legge con la pubblicazione ne…