Monografia

Bignami finanziario di un altro mondo

Le logiche economico-finanziarie che governano il calcio in altri settori non avrebbero cittadinanza. E i veri fantasisti sono alla scrivania, non in campo

Chi segue il calcio per mestiere da anni, se lo fa senza vestire la maglia dell’uno o dell’altro club o senza dover lisciare il pelo a una particolare tifoseria, o un particolare padrone, una cosa deve averla capita: nel movimento del pallone italiano, dal punto di vista economico e finanziario, accadono cose che, altrove, non potrebbero proprio succedere. Vietate o borderline, quando in altri contesti sarebbero comunque oltre i limiti, al punto che quando si muove la giustizia sportiva – e quella ordinaria – spesso la campana non sta necessariamente suonando perché ha scovato e sta per punire il più scorretto, ma perché il protagonista delle indagini si è fatto beccare, vuoi perché proprio pessimo, vuoi perché poco protetto.

Circa un anno fa, in un intervento presso la Luiss di Roma, l’allora direttore sportivo della Lazio Igli Tare aveva osato l’inosabile. A precisa domanda («Come mai nel calcio ci sono società che hanno tutti questi debiti e in un altro sistema sarebbero fallite?»), il dirigente aveva risposto così: «Oggi ci sono società, anche di prima fascia, come Juve, Roma, Milan, Inter, che tecnicamente sono fallite ma vengono tenute in vita dal fatto che il sistema ne ha bisogno». Frase che fece rumore, ma che in fondo racconta una realtà, appunto che le logiche che governano il mondo del calcio, in altri settori, non potrebbero avere cittadinanza. Ecco perché, al netto del clamore mediatico, quando si muovono le Procure ad analizzare i bilanci dei club (e non lo fanno molto spesso), qualcosa di sospetto lo trovano sempre. La questione n…

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.