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Lo sport italiano negli ultimi quattro anni ha conquistato spazio nel tennis e nell’atletica leggera, da assoluto protagonista. Confermandosi nella pallavolo, nella scherma e nel nuoto, mentre il calcio annaspa. Stato dell’arte alla vigilia dei Giochi di Parigi

C’è un’Italia che vince e non è quella del calcio. Ma questo lo sapevamo già. In questi ultimi anni abbiamo scalato le classifiche in sport dove siamo stati protagonisti solo a tratti, grazie a campioni che hanno fatto epoca ma non struttura: dal tennis all’atletica leggera; a Tokyo 2020 sono arrivate addirittura 5 medaglie d’oro. Agli Europei di Roma abbiamo surclassato gli avversari con 11 ori, 9 argenti e 4 bronzi, anche se attualmente la forma fisica di Marcel Jacobs e Gianmarco Tamberi ci fa stare col fiato sospeso.

Nel nuoto siamo passati dalle 72 medaglie di Roma 2022 alle 20 di Belgrado 2024, ma la squadra ha delle punte di diamante come Gregorio Paltrinieri e Simona Quadarella, Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi, fino a Benedetta Pilato. La scherma con 130 medaglie olimpiche è lo sport italiano a cinque cerchi più titolato e al Mondiale di Milano dell’anno scorso abbiamo vinto 10 medaglie, con 4 ori, davanti a Ungheria e Giappone che si sono classificati rispettivamente seconda e terzo.

A Tokyo le medaglie sono state 40, 10 per ogni metallo. La proiezione parla di 47-50, ma come sappiamo bene nello sport, soprattutto olimpico, non basta essere forti e arrivare in forma all’appuntamento dei Giochi, ci vuole anche quel pizzico di fortuna e che i pianeti siano allineati per raggiungere risultati importanti, considerando che ci sono anche gli avversari e che questa volta, soprattutto nell’atletica leggera, non ci snobberanno.

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Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.