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Niente spagnole alle FF di Eurolega: è vera crisi?

In questo mutato scenario, la mancata qualificazione di almeno una squadra spagnola è una notizia nella notizia. E lo è perché a sbattere fuori il Barcellona è stata un’altra delle realtà emergenti della competizione, quell’AS Monaco che dimostra ancora una volta di più come il presente del basket di alto livello sia soprattutto nelle società polisportive

di Roberto Gennari

L’ultima volta in cui era successo, LeBron James aveva appena vinto il titolo di rookie dell’anno in NBA, Nikola Jokić era un giocatore di minibasket, Gianluca Basile vinceva il premio di miglior giocatore della Serie A di pallacanestro nostrana e l’Italia del basket si apprestava a vivere quella che è stata probabilmente l’estate più elettrizzante della sua storia, tra la vittoria a Colonia contro Team USA e l’argento alle Olimpiadi di Atene, che a oggi rimane l’ultimo podio degli Azzurri della palla a spicchi in un evento “maggiore” (intendendo per evento maggiore uno tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei).

Per la prima volta dal 2004, a contendersi lo scettro di regina dell’Eurolega, all’atto conclusivo delle Final Four non avremo una squadra spagnola.

All’epoca, le Final Four si disputarono a Tel Aviv, e a spuntarla fu il Maccabi, capace di annichilire con 44 punti di scarto la Fortitudo Bologna degli italiani PozzeccoBasileMancinelli Belinelli, quest’ultimo appena diciottenne. Fortitudo che nella semifinale aveva eliminato la Mens Sana Sienain una partita combattutissima e risoltasi solo sul 103-102 per i bolognesi. In quella stagione di Eurolega, la miglior squadra della stagione regolare fu il Barcellona, che chiuse la prima fase con un record di 12 vittorie e due sole sconfitte, ma che poi si vide precluso l’accesso alle finali nel gironcino a 4 delle Top 16, dove a fargli lo scalpo furono la già citata Mens Sana e soprattutto la Benetton Treviso, capace di sconfiggere la corazzata blaugrana sia in casa che fuori. Erano Final Four dal sapor mediorientale, per dirla con una cantante delle zone della Mens Sana, per l’appunto. Così come lo saranno queste, che si disputeranno, per la prima volta nella storia della competizione, ad Abu Dhabi. Non a caso, visto che il contratto di Turkish Airlines come main sponsor della manifestazione scade a giugno 2025, e a quanto pare ci sono trattative piuttosto avanzate con Emirates come sostituto della sponsorizzazione, e del Dubai Basketball Club come sostituto dell’Alba Berlino, che se n’è andata sbattendo la porta dall’Eurolega, di cui ha criticato fortemente i criteri di sostenibilità finanziaria.

In questo mutato scenario, la mancata qualificazione di almeno una squadra spagnola è una notizia nella notizia. E lo è perché a sbattere fuori il Barcellona è stata un’altra delle realtà emergenti della competizione, quell’AS Monaco che dimostra ancora una volta di più come il presente del basket di alto livello sia soprattutto nelle società polisportive – sei squadre su otto delle qualificate ai play-off sono parte di una polisportiva, e tutte e quattro le partecipanti alle Final Four lo sono. Certo, nell’eliminazione del Barcellona c’è stato anche un elemento rocambolesco, diciamo così: il Monaco ha vinto le prime due partite, per poi perdere le due successive in Catalogna, e vincere poi la bella in casa al termine di una partita punto a punto dove il Barcellona ha fallito il tiro del sorpasso a poco più di 30 secondi dalla fine con Justin Anderson, e ha potuto tirare di nuovo da tre allo scadere con l’ex Virtus Bologna Kevin Punter, sbagliando e consegnando la vittoria ai monegaschi per 85-84. Ma il Monaco non arriva come un fulmine a ciel sereno: questa che si concluderà nel fine settimana negli Emirati Arabi Uniti è la terza stagione consecutiva ad alto livello dei biancorossi: quarti in regular season e qualificati alle Final Four due anni fa, terzi lo scorso anno ed eliminati solo a gara-5 dei play-off dal Fenerbahce, quarti quest’anno. Nel principato si fa sul serio, insomma, e l’eliminazione del Barcellona è stata un po’ la prova del nove di questo triennio da top team.

Sono state decisamente più complesse, invece, le stagioni delle altre due squadre spagnole: il Real Madrid, settimo in stagione regolare e scivolato al seed numero 8 del tabellone play-off in virtù dei risultati del play-in tournament, è stato eliminato ai quarti dall’Olympiakos, secondo molti la favorita per la vittoria finale, al termine di quattro partite all’insegna dell’equilibrio. I blancos, tuttavia, sono sembrati una squadra che ha bisogno di trovare nuove motivazioni, dopo che nelle tre stagioni precedenti erano sempre arrivati alla finale (finali che sono state 7 nelle ultime 11 stagioni, con 3 titoli di Eurolega in bacheca). Ancora più difficile, poi, il cammino della terza e ultima rappresentante iberica, il Baskonia, giustiziere lo scorso anno della Virtus Bologna nello spareggio che dava l’accesso ai play-off: i baschi guidati dall’esperto coach Pablo Laso, già due volte campione di Eurolega col Real Madrid, hanno chiuso la stagione regolare con un record di 14 vittorie e 20 sconfitte.

Tuttavia, l’assenza di squadre spagnole per la prima volta dopo oltre vent’anni non sembra essere una questione “di sistema”: casomai, c’è da rilevare che, sempre più, le squadre che hanno il budget per restare ai vertici sono sempre più le due “solite note”: Real Madrid e Barcellona, con il Baskonia, piazza storica per la palla a spicchi in Spagna (4 scudetti dal 2002 a oggi), come “terzo incomodo”. Solo sette anni fa, infatti, le squadre spagnole in Eurolega erano cinque, ovvero due più di adesso: oltre alle tre già citate, infatti, anche Malaga e Valencia partecipavano alla massima competizione continentale. Ma la Liga ACB continua ad essere il campionato più competitivo d’Europa: le squadre spagnole sono una presenza fissa nelle Final Four del secondo torneo continentale, l’Eurocup; cinque delle ultime sei Basketball Champions League (il trofeo “alternativo” per club gestito direttamente dalla FIBA) sono spagnole. Non ci meraviglierebbe, insomma, rivederne almeno una nelle Final Four di Eurolega del prossimo anno, o magari due: è già successo nel 2022 e nel 2023. L’ultima volta in cui ci sono state due italiane? Nel 2003-2004, guarda caso. E italiana è stata anche l’ultima finale con due contendenti della stessa nazione: Cantù batte Milano 69-68, era il 24 marzo 1983. Sembra una vita fa, e in effetti lo è.


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