Un torneo a 32 squadre per decretare la migliore squadra del mondo. Quando la FIFA nel 2023 ha confermato la sua volontà di creare una competizione per club a livello globale a cadenza quadriennale, in molti hanno storto il naso. E le ragioni sono diverse.
Un calendario troppo fitto Il primo grande dubbio è riguardo alla collocazione del nuovo Mondiale del Club all’interno del calendario internazionale. Sistemato dalla FIFA nell’unico anno “libero” da Mondiali, Europei e Giochi Olimpici, l’edizione inaugurale arriva al termine di un’annata in cui i giocatori di alto livello in Europa hanno disputato in media tra le cinquanta e le sessanta partite tra club e nazionali. Tanti incontri, poco recupero e conseguenti infortuni, solo nei migliori campionati europei oltre quattromila, un numero cresciuto in maniera esponenziale dal 2021. Nessuna riduzione di incontri (il sindacato mondiale dei calciatori il FIFpro vorrebbe un limite a cinquantacinque per stagione), l’eliminazione a cui la FIFA ha risposto ricordando che in quei periodi comunque i top club organizzano tournée in giro per il mondo. In più nel 2025 i giocatori convocati dalle Nazionali CONCACAF (la confederazione centro nord americana) dovranno scegliere se scend…