Stielike

Stielike #05 – Eriksen, VAR, Z

L'INTERVENTO DEL NOSTRO LIBERO DEL 15 MARZO 2022

IL BUONO Intendiamoci: si tratta di una buona notizia e della bellissima storia di un ragazzo per il quale tutti abbiamo fatto e facciamo il tifo, e rientra nella nostra categoria del ‘buono’ per il personaggio. Ma c’è un però, perché il caso per noi buono non è affatto. La storia è quella di Christian Eriksen, tornato in campo in Premier League nel Brentford otto mesi e spiccioli dopo l’arresto cardiaco subito nel corso di Danimarca-Finlandia dello scorso Europeo e la successiva operazione per l’installazione di un Icd (defibrillatore automatico impiantabile) e ora convocato anche dalla Nazionale del suo Paese. Il però, il brutto nel nostro caso, è relativo alle diverse norme che regolano la possibilità di giocare da professionisti dopo l’impianto di un dispositivo del genere: in Italia non si può, altrove sì. Perché non esistono regole univoche su un aspetto così delicato e fino a dove può spingersi la soglia accettabile di rischio? Gioca con un Icd anche l’olandese Daley Blind che, nell’agosto 2020 (sei mesi dopo l’operazione), collassò in campo quando il dispositivo si spense all’improvviso. Andò fortunatamente tutto bene. Ma ne vale la pena?

IL BRUTTO Abbiamo riscritto questa categoria tre volte, e mai una che ci convincesse. Tema: arbitri e VAR che, in combinato disposto con la mancanza di cultura sportiva del tifo italiano, rappresentano una miscela esplosiva. Al solito, errore chiama errore. Non ci interessano le dietrologie né i complottismi, né tantomeno le sanzioni che hanno colpito gli arbitri (l’ultimo errore in Torino-Inter). Di base, per quanto appaia paradossale, la tecnologia ha peggiorato la situazione in tema di coraggio, autorevolezza, collaborazione, comprensione. Dispiace ma è così, ed è un po’ come Google Maps, per dire: dal punto A al punto B ci arriviamo senza accendere il cervello e risparmiando tempo. Poi, se si spegne, non siamo più in grado di interpretare una cartina o un’indicazione: si chiama avarizia cognitiva, e temiamo che per alcuni arbitri il processo sia in fase avanzata. Così, nel brutto, ci va qualcosa d’altro, legato comunque all’episodio (sapete, ci piace farci degli amici): al …