focus_1Monografia

Balla senz’anima

Questo titolo viene dal 1987: dal punto di vista giornalistico, sono cambiati i mezzi non la filosofia del calciomercato. Quella che sconfessa Lavoisier

La differenza principale è che, un tempo, non c’erano gli smartphone e non arrivavano le notifiche. Tin, ed ecco l’ultima su Pogba, e pazienza se è sempre uguale; tin, ok, Dybala, saga che prosegue dalla tarda primavera. Tin tin, due siti diversi: Botman che no, eppure era dato per certo eh, poi João Pedro. L’unica differenza, in fondo, è che non aumentava l’inquinamento acustico, perché il mercato, dal punto di vista giornalistico, è sempre stato così. Sono cambiati i mezzi, non è cambiata la filosofia, e in fondo il passatempo dell’estate piace (o non piace) proprio perché è sempre lo stesso. Il mercato del pallone sconfessa Lavoisier: nulla si distrugge e tutto si trasforma, senz’altro, ma a differenza del principio lavoisieriano molto, moltissimo, si crea.

Il mercato è il trionfo dell’improbabile, la sinfonia del relativo.

(Gianni Mura)

La citazione di cui sopra è dell’estate del 1987: Gianni Mura si diverte sulla Repubblica a sbertucciare vizi, tanti, e virtù, poche, dei giornalisti inviati a Milanofiori, sede del calciomercato. È assai interessante, l’estate del 1987. Il mercato e la sua fauna finiscono addirittura nella penna di Oreste Del Buono: sarà che sono gli anni di Berlusconi (vabbè: per decenni sarebbero stati gli anni di Berusconi…) e di Ferlaino, di Boniperti e di Viola, di Rozzi e Anconetani, però insomma, da scrivere ce n’è, anche perché poi tutto e tutti hanno un prezzo e, quando si parla di calciatori e di miliardi di lire, spunta anche l’indignazione, che fa sempre presa e fa gioco. Ma fanno più gioco le indiscrezioni: quelle che notizie in effetti non sono, qualcuno le chiama comunque scoop. Bombe no, è una stupidaggine non ancora di moda.

Ancora Gian…

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.