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Ridateci la Coppa delle Coppe

Una manifestazione chiusa con la scusa dei calendari troppo fitti e della sua scarsa commercializzazione che, invece, poteva benissimo essere ricostruita, come ha dimostrato la creazione della Conference League

Atletico Madrid, Tottenham Hotspur, Sporting Lisbona, West Ham United, Borussia Dortmund, Slovan Bratislava, Manchester City, Rangers, Magdeburgo, Dinamo Kiev, Anderlecht, Valencia, Dinamo Tbilisi, Aberdeen, Everton, Malines, Werder Brema e Real Saragozza. Queste sono solo alcune delle vincitrici della Coppa delle Coppe, dal 1961 al 1999, manifestazione Uefa alla quale si accedeva vincendo la coppa nazionale, oppure, se la squadra vincitrice era già qualificata alla Coppa dei Campioni, da finalista sconfitta. Oggi, invece, le coppe nazionali danno generalmente l’accesso all’Europa League. Vincerla dava poi la possibilità di giocare la Supercoppa Europea contro chi aveva conquistato la Coppa dei Campioni, eppure per tanti anni è stata considerata la Cenerentola delle tre coppe europee, tanto da decidere di chiuderla per sempre.

A cavallo del millennio non c’erano i social e Internet, dal punto di vista mediatico, non aveva assunto l’importanza che ha oggi, quindi la chiusura della Coppa delle Coppe, a parte qualche dibattito underground e qualche articolo di giornale, è passata in sordina, come una cosa che doveva accadere, come se nulla fosse, azzerando quasi mezzo secolo di sfide e storie epiche, di squadre e di calciatori, alcuni dei quali finiti mel dimenticatoio della storia pallonara. D’altra parte non c’era ancora – nelle menti semplici – un calcio ‘moderno’ da contrastare e nessuno si è mobilitato per fare crociate a difesa di una manifestazione storica e di quei riti che hanno fatto grande il calcio nel mondo.

La Champions League, che aveva preso il via dalla stagione 1992-93 (con l’introduzione dei gironi quella precedente), aveva già allargato i gomiti, prendendosi spazi prima impensabili, mentre era ancora forte il potere delle nazionali e dei rispettivi tornei, così aumentando il numero delle partite il cal…

Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.