Monografia

Ref pride

Sono indispensabili, sono una minoranza, vengono considerati la colpa di tutto e sono sempre di meno in tutti gli sport. Chissà perché...

No, non pensate che sia un segnale di evoluzione: se in numerose categorie, in diversi sport, si procede con l’autoarbitraggio non è per fiducia nell’umanità e nemmeno – buttiamo a mare la propaganda, per cortesia – per educare al gioco, al regolamento, ai suoi valori. Accade, banalmente, perché gli arbitri sono sempre meno, perché si inizia a vedere che non ce ne sono ormai più a sufficienza (a fronte dell’aumento delle gare), a forza di insultarli, bullizzarli e menarli, visto che succede anche questo, nemmeno troppo raramente.

No, non pensate al calcio italiano. Certo, lì i numeri sono pesanti (a livello di AIA, gli associati sono abbondantemente scesi sotto quota 30mila: si parla di una media di un migliaio di arbitri in meno l’anno dal 2016) ed è facile rendersene conto nel dilettantismo e a livello giovanile, ma il fenomeno è generalizzato: a mero titolo di esempio, la scorsa estate negli Stati Uniti la NFHS (National Federation of High School Associations) ha annunciato di aver perso in un anno 33mila arbitri, questo a livello ufficiale, mentre dati ufficiosi parlano di 50mila, e aggiungiamo anche questo articolo del Telegraph che, nel dicembre 2021, cercava di capire le cause per le quali si stesse verificando u…

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.