Di sciocchezze, dai politici, se ne sentono di ogni, e alcune restano impresse. Proprio per questo, una la mutuiamo e la emendiamo. Ricordate quando Matteo Renzi definì (da conferenziere profumatamente pagato) l’Arabia Saudita, sostanzialmente, la culla di un “nuovo Rinascimento”? Ecco, non vale nemmeno la pena tornare nel merito. Ma se adattiamo il concetto allo sport, lo ampliamo agli Stati più ricchi della penisola arabica e lo confrontiamo con ciò che prima non c’era, uscendo dal nostro etnocentrismo, viene abbastanza facile sostenere che, a quel livello, per gli Stati coinvolti si tratta di un effettivo Rinascimento sportivo. Dove, peraltro, probabilmente più di qualcosa ci sfugge.
Abbiamo visto finire nella penisola il Mondiale di calcio 2022, la Formula 1, il Motomondiale. E poi ancora tennis, golf, ciclismo, ancora calcio. Proprietà, finanziatori, strutture, progetti. E siamo tentati, troppo spesso, di utilizzare la lente dello sportwashing per spiegare il fenomeno. Ecco allora, per entrare nel tema, una mappa interattiva che mostra cosa, negli ultimi 15 anni, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Qatar e Bahrain sono riuscite a ottenere. Qualcosa probabilmente lo abbiamo dimenticato, qualcosa d’altro forse lo prendiamo per scontato, ma vale la pena cliccare ogni punto.