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Non avrai altro fornitore all’infuori di me

Adidas e la Nazionale tedesca sono legate da settant’anni. Un rapporto quasi unico e sicuramente singolare anche per la sua storia. Ma nel quale non mancano le zone d’ombra

«Adi, stoll’auf». «Adi, metti i tacchetti». È il 4 luglio 1954 e al “Wankdorf” di Berna si sta per giocare la finale della Coppa del Mondo tra Germania Ovest e Ungheria. Mentre mancano pochi minuti all’inizio della partita sulla capitale svizzera inizia a piovere. Il magazziniere della squadra che si trova sul campo corre negli spogliatoi. Il suo nome è Adolf “Adi” Dassler, l’uomo che nel 1949 aveva fondato a Herzogenaurach, nel nord della Baviera, l’Adidas. È a lui che si rivolge il Ct della Nazionale Sepp Herberger. Dassler monta dei tacchetti più lunghi pensati per campi pesanti su scarpe che per la prima volta hanno tacchetti rimovibili. Quelle calzature saranno uno dei segreti della prima vittoria mondiale della Germania Ovest. Nel giorno del “Miracolo di Berna”, è nato un amore (interessato) che non è mai finito.

In principio furono (solo) le scarpe. Nel 1954 tra Dassler, che grazie ai suoi contatti con il mondo dell’atletica ai Giochi Olimpici del 1936 aveva fornito le scarpe anche a Jesse Owens, e la Federazione tedesca non esisteva nessun contratto in essere. Per quasi vent’anni poi la collaborazione tra la Federcalcio e l’azienda di Herzogenaurach riguardava esclusivamente gli scarpini. Infatti fino ai Mondiali 1970 (compresi) le maglie della Nationalmannschaft erano fornite altre aziende, l’inglese Umbro e la tedesca Erima, diventata nel 1976 una consociata di Adidas. Quest’ultima azienda sarà tra il 1974 e il 1980 ancora la fornitrice della Nationalmannschaft.