Monografia

Biglie o ciclotappo?

Giochi che sembravano persi nel tempo, alle origini della nostra infanzia, e che invece, tra varie difficoltà, hanno ripreso vita raccogliendo nuovi appassionati e appassionate

Lo scorso anno la Federazione Italiana Giuoco Ciclo-Tappo, o Ciclotappo, ha compiuto venti anni dalla sua fondazione: nata nel 1993 per intuizione del giornalista e vignettista Gualtiero Schiaffino. Dal 2005 al 2014 si sono svolti i campionati regionali, mentre dal 2015 si svolge anche il campionato tre le varie regioni italiane iscritte, che attualmente sono: AbruzzoEmilia-RomagnaLiguriaLombardia, Piemonte e Toscana; con delegazioni locali, il Piemonte e la Toscana ne hanno due, la Lombardia tre, le altre uno.

Simone Rossi, lodigiano, nel 2016 è stato il più giovane campione italiano di ciclotappo e ancora oggi è uno dei referenti lombardi della federazione: «Il gioco è diffuso prevalentemente nel Nord Italia, Toscana, Emilia, Liguria, Lombardia, Piemonte… I giocatori ‘professionisti’ attivi sono una trentina. A questi nelle varie tappe si aggiungono quelli locali che si cimentano in una singola gara».

I tappi a corona, che sono lo strumento di questo gioco, potremmo dire da cui è nato questo gioco, sono stati brevettati nel 1885 dall’americano William Painter e hanno fatto il loro ingresso in Italia nel secondo dopoguerra. Il loro uso ludico è stato favorito dall’immissione sul mercato di alcune bibite; al punto che quello coi tappi veniva un tempo chiamato anche gioco dei sinalcoli, dal nome di una bevanda analcolica tedesca, a base di frutta.

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Francesco Caremani
Aretino, giornalista, comunicatore in ordine sparso. Tutto è iniziato il 19 marzo del 1994 e un giorno finirà, ma non oggi. Il giornalismo come stile di vita, in un mestiere che ha perso lo stile per strada. Qui è direttore responsabile, ma solo per anzianità.