focus_1Monografia

Mozione Perticone

Il nostro preferito è un influencer che influencer non è, non quanto meriterebbe. Ecco il comunicato dei compagni della “mozione Perticone”

Tanto per essere chiari: di persona non lo conosciamo – avere condiviso una ventina di minuti di una diretta Twitch, un paio di anni fa, non conta – e averlo giudicato nel corso degli anni con una manciata di pagelle – quando andavo sui campi tre volte a settimana tra A e B – non mi (ci) dà neppure diritto di dire granché sulla sua carriera. E no, io almeno dal vivo non l’ho mai visto segnare, e forse nemmeno lui. Eppure Romano Perticone, classe 1986, difensore del Treviso (con un passato anche con le maglie di Milan, Pizzighettone, Verona, Cremonese, Livorno, Sampdoria, Modena, Novara, Empoli, Trapani, Cesena, Salernitana e Cittadella, e lo scriviamo così il pezzo viene lunghissimo), è, o meglio sarebbe, l’influencer di cui il calcio italiano ha bisogno. Scriviamo “sarebbe” perché i numeri non sono (ancora) tali, ma siccome qui a noi piacciono le parole, gli argomenti, le idee e l’autoironia, rispetto a una marea di seguitissimi e ignobili tifosi col tesserino dell’Ordine dei giornalisti e di calciatori con i social media manager, avvelenatori del clima i primi e contributori dell’entropia di cazzate nell’infosfera i secondi, noi lanciamo la mozione Perticone.

Spigliato, estremamente autoironico, attento all’attualità, marito e padre, anche calciatore, su X – il fu Twitter – è una dei pochi atleti a dare un punto di vista, a volte anche poco popolare, a svariare tra gli argomenti, a muoversi sul pallone con la leggerezza di chi, per coloro che ricordano il genere, aveva purificato la narrativa del calcio attraverso un programma di culto, Quelli che… il calcio, in versione Fabio Fazio-Marino Bartoletti-Pietro Galeotti, quest’ultimo autore che ne era l’anima. Forse anche per questo non può essere un influencer, perché certe caratteristiche non fanno troppa presa (gli antiquesto e antialtro la fanno molto di più, ed è la loro fonte di guadagno), ma se non altro gli regalano – in realtà è Perticone che le regala ad altri – qualche intervento televisivo, radiofonico o social nel quale, di conseguenza, il livello si alza, si può parlare anche di altro e mica solo di braccetti difensivi, uscite dall’area palla al piede, più o meno velati insulti alla squ…

Lorenzo Longhi
Emiliano, ha esordito con il primo quotidiano italiano esclusivamente web nel 2001 e, da freelance, ha vestito (e smesso) casacche anche prestigiose. Di milioni di righe che ha scritto a tamburo battente gran parte è irrilevante. Il discorso cambia quando ha potuto concedersi spazi di analisi.