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El-Jindaoui, potere della Rete

Nader El-Jindaoui è un calciatore della squadra riserve dell'Hertha Berlino, ma anche un influencer. Ecco la sua storia tra rete e campo di calcio

6 dicembre 2023, Olympiastadion di Berlino, quarti di finale di Coppa di Germania tra Hertha Berlino e Amburgo. All’80’ Pal Dardai, allenatore  dei padroni di casa con la squadra sotto 2-1 sostituisce Florian Niederlechner con Nader El-Jindaoui, 27 anni. Per lui, normalmente aggregato al Hertha II è l’esordio nel calcio professionistico. Il suo debutto va benissimo. È protagonista del gol del 3-3 e ai rigori si prende la responsabilità di tirarne uno. E lo segna. Di storie di semisconosciuti che diventano eroi per un giorno è piena la storia del calcio (e della Coppa di Germania) ma Nader un anonimo non lo è di sicuro, almeno per chi segue i social network. Nulla di strano, se non fosse che il debuttante in quel momento ha 1,75 milioni di follower sul suo canale Youtube, 2 milioni su Instagram e 2,6 su TikTok.

Prima di tutto un calciatore «Se cercate su Google il mio nome trovate un calciatore. E io mi sento così». El-Jindaoui, berlinese di Wollankstraße, zona di Gesundbrunnen, non esattamente un quartiere facile, nel 2014 era un giocatore del settore giovanile dell’Energie Cottbus. Numero 10 sulle spalle, talento e tecnica ma, ammissione sua, pochissima testa. «Pensavo di essere Ronaldo» ha detto in una lunga intervista al mensile 11 Freunde. Passa al Chemnitzer, il club della vecchia Karl-Marx-Stadt, si infortuna e poi rimane senza squadra. Sembrerebbe la fine precoce di una carriera, ma Adidas crea a Wedding, in un palazzo industriale un campo da calcetto. Si gioca tutte le sere dalle 21. E El-Jindaoui è il re, perché lui è un calciatore da strada con dribbling e numeri. Quando in un torneo gli sponsor offrono due contratti per i migliori giocatori, uno lo guadagna lui. Lo sponsor lo fa diventare una celebrità tappezzando Berlino, compreso il palazzo in cui vive, di manifesti con la sua fa…

Roberto Brambilla
È nato a Sesto San Giovanni, quando era ancora (per poco) la Stalingrado d'Italia. Ha scritto di sport e temi sociali per il web e per la carta. Ama la Storia e le storie. Al mattino insegna ai ragazzi, al pomeriggio sogna Berlino (Est).