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«Je ne pense rien»

Al di là dei moralismi, il caso delle risposte di Galtier e Mbappé alla domanda sui cambiamenti climatici è un rarissimo esempio di verità

Come è già più volte accaduto, un tema anticipato con puntualità in Tackle – in questo caso da Nicola Sbetti, nella sua rubrica A gamba tesa, questa nello specifico – diventa un argomento di cui parlano tutti dopo poco. Sbetti scriveva di greenwashing, notando come non esista ancora «se non limitato a qualche ambito ultraspecialistico, un dibattito sull’impatto dello sport d’élite d’alto livello sul nostro pianeta», e ancora che «la struttura stessa di molte competizioni (…) sembra totalmente ignorare l’impatto ambientale». Poi sono arrivati Kylian Mbappé e Christophe Galtier.

L’accaduto è noto, qui lo riassumiamo brevemente: a una domanda di un collega francese sull’utilizzo di un jet privato per volare a Nantes, e sulla riflessione di Alain Krakovitch, manager di Sncf, le ferrovie francesi, il quale aveva spiegato come sarebbero bastate due ore e mezzo con il Tgv, inquinando molto meno, la stella e l’allenatore del Paris Saint-Germain hanno risposto con irridente strafottenza. Il video qui di seguito ripercorre bene il tutto: