Stielike

Stielike #62 – Protocollo, attivisti, padroni

L'INTERVENTO DEL 4 LUGLIO DEL NOSTRO LIBERO

Protocollo Dopo l’abominevole – perché qualsiasi caso di razzismo è abominevole – caso Vinicius, in Spagna il ministero degli Interni ha adottato un nuovo protocollo che delegherà alla forza di polizia in servizio negli stadi o nei palazzetti la possibilità di sospendere parzialmente o definitivamente una partita o un qualsiasi evento in caso di episodi di razzismo. El Pais ha avuto accesso alla nuova direttiva che dovrebbe entrare in vigore nella stagione che inizierà tra poche settimane. In sé un’ottima notizia sotto l’aspetto civile, pessima sotto quello sportivo: significa, inequivocabilmente, che le istituzioni sportive, in questo, hanno fallito.

Attivisti A Stoccolma, per la Diamond League, durante la gara dei 400 ostacoli maschili, un gruppo di attivisti ha occupato la pista, a pochi metri dal traguardo, srotolando uno striscione. Solo il norvegese Karsten Warholm, vincitore della gara, è riuscito a concludere la prova in modo più o meno regolare. Meno tutti gli altri atleti, compreso l’azzurro Alessandro Sibilio, che alla fine ha chiuso al quarto posto. Pur nel rispetto delle battaglie che gli attivisti di tutto il mondo portano avanti, difficilmente azioni come questa portano benefici alla causa, se non una certa fama per chi le ha messe in atto, ma senza conseguenze utili, a parte rovinare la gara e potenzialmente l’intera stagione di qualche atleta, facendo rischiare anche un infortunio. Non è la prima volta che accade in una manifestazione sportiva (a mero titolo di esempio: Tour 2022 e Roland Garros 2022), ma c’è sempre qualcosa in comune: la sensazione del fuori contesto, della stupidità e dell’inefficacia dimostrativa.

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