Stielike

Stielike #28 – Cori, scuse, consegne

L'intervento del 6 settembre del nostro libero

Cori Meglio tardi che mai, intendiamoci, ma almeno risparmiateci l’indignazione fuori tempo massimo: davvero avevamo bisogno di qualche ripresa social diventata virale per renderci conto, cavalcando le condivisioni, che nelle curve si fanno cori antisemiti? Scusate, anche voi società e colleghi che presentate esposti e riprendete certe notizie per farci il titolo facile, ma dove diamine siete stati negli ultimi vent’anni? E, cari club, davvero pensate bastino post e distinguo patetici? Certe idiozie antisemite juventini e interisti – queste le tifoserie al centro del caso oggi, ma potremmo aggiungerne facilmente almeno altre dieci – se le tramandano in curva di generazione in generazione, fanno schifo da decenni e quei cori si possono trovare a decine, probabilmente centinaia, su YouTube. Però è sempre più facile adulare le curve e parlare della spinta del dodicesimo uomo, vero?

Scuse In Germania accade invece che, nel cinquantenario della strage di Monaco 1972, il presidente della Repubblica federale Frank-Walter Steinmeier chieda alle vittime «perdono a nome della Germania». Proprio così: a nome della Germania, perché «gli atleti israeliani non sono stati sicuri, non sono stati protetti, sono stati uccisi dai terroristi nel nostro Paese, il paese dei colpevoli dei crimini contro l’umanità della Shoah, che non è stato pronto e chiedo scusa anche per la mancanza di chiarezza successiva, su come sia stato possibile che ciò accadesse». Qui si fanno i distinguo, altrove ci si scusa ai livelli più alti. Serve altro?

Consegne La gara di questa sera tra Paris Saint-Germain e Juventus, al di là del campo che resta certamente interessante, sembra più che altro un passaggio di consegne tra Andrea Agnelli e Nasser Al-Khelaïfi, rispettivamente presidenti dei due club. Club che si sono incrociati più volte con il risultato che ha arriso ai colori biancone…